Smalti... che passione!

sabato, novembre 10, 2012

Buon sabato a tutti! Come vi avevo anticipato, questo post sarà dedicato a una delle mie passioni: gli smalti:
La mia idea era quella di postarlo ieri, ma nel pomeriggio sono andata a scuola guida, tra una cosa e l'altra si sono fatte le otto e alla fine ho lasciato perdere perché c'erano i Cesaroni, così ho rimandato.

Non sono sempre stata una patita degli smalti, questa "ossessione" (come la definisce mia madre) è nata da qualche anno. Sono arrivata a superare la settantina, e qualcuno direbbe non ti bastano? Ovvio che no! Anzi per me sono ancora pochi, mi mancano un sacco di tipi di smalti, tipo quelli olografici, o quelli super glitterati. L'ultimo l'ho acquistato il 22 ottobre, e per me significa una sola parola: astinenza! So che può sembrare una spesa inutile, ma a me piacciono e non ne posso fare a meno.
C'è stato un tempo in cui possedevo una sola tonalità: il nero. Com'è successo a molti, anch'io ho vissuto quel periodo dell'adolescenza in cui si diventa un po' dark, diciamo così, e con il cambio di abbigliamento era arrivato anche l'uso dello smalto nero. Da come mi vestivo a quei tempi a come mi vesto ora c'è decisamente un abisso! Andavo in giro con catene e borchie, e più di una volta sono stata scambiata per un ragazzo, anche dalle mie vicine, perché compravo soprattutto felpe maschili, che ancora oggi mi piacciono, ma di quel periodo è rimasto solo l'amore per l'heavy metal, adesso non mi ci vedo proprio ad andare in giro vestita in quel modo. 
Per me lo smalto nero è stato una specie di traguardo. Ai miei tempi non lo mettevano tutti, non è una moda come lo è oggi, insieme ai teschi e alle borchie, che sono diventati una barzelletta di ciò che significavano un tempo. Se mettevi quello la gente ti guardava storto, e non è un'esagerazione. Di fatti i miei genitori ne erano felicissimi ahahah mia madre è addirittura arrivata a pensare che fossi diventata una satanista, ma a differenza di molti non ho attraversato quella fase perché era una specie di passaggio obbligatorio o perché una mattina mi sono svegliata e ho pensato: "Ma sì, rivoluzioniamo la mia vita"; è legata a un preciso periodo della mia vita. In pratica quando frequentavo le medie ho subito atti di bullismo da quella che fino a un anno prima era una mia amica, con cui avevo trascorso ben otto anni di scuola; ero una vittima perfetta, ma alla fine mi ero stancata, avvicinarmi all'heavy metal ha fatto scattare in me qualcosa. Ok, detto così sembra una minchiata, ma è la verità, mi ha dato la forza di dire basta, anche se da quel momento il mio carattere è cambiato dal giorno alla notte, ho cominciato a sviluppare un atteggiamento sarcastico e cinico verso chiunque, come forma di difesa, e mi sono chiusa molto in me stessa. Questo è decisamente il lascito che non avrei voluto avere, perché ora non riesco più a liberarmene, e mi sta creando non pochi problemi.
Ma sto divagando... Dicevo, avvicinarmi a quel "mondo" ha comportato un adeguamento di immagine.
A quei tempi non badavo molto alla qualità degli smalti, mi importava solo che fossero neri, così avevo puntato su quelli che si trovavano nei negozi dei cinesi, anche perché erano più economici. Devo ammettere che mi ci sono trovata bene, a discapito di quanto si dica (magari tra poco mi verrà qualcosa e morirò ahahah), e amavo quello smalto, anzi lo amo perché ce l'ho tutt'ora. Ciò che mi piace di più è che non è come il solito smalto, fa un effetto inchiostro meraviglioso (di fatti poi mi restava sulle unghie per una settimana, anche dopo averlo tolto, ma va be'), e non c'è bisogno di ripassarlo due volte, perché già alla prima la coprenza è ottima.
Anni dopo quel periodo "buio", la mia collezione ha preso il via grazie a mia zia, che tornata da Torino, mi aveva portato due smalti, che ho tutt'ora, ovvero il numero 268 e il numero 300 entrambi della Kiko.
Ammetto che all'inizio non li usavo moltissimo, avevo proprio smesso di utilizzare gli smalti, ma dopo ho cominciato a comprarne un altro e poi un altro ancora, mi sono anche stati regalati, e alla fine sono diventati la mia ossessione ahahah. 

Mi piace usare colori che non c'entrano nulla con l'abbigliamento che ho indosso, e non faccio distinzioni fra tonalità invernali, primaverili eccetera, posso usare il giallo limone a dicembre e il marrone scuro a luglio, non seguo la moda dell'abbinare i colori alla stagione, faccio di testa mia.
Per me ormai è diventato una specie di segno distintivo, anche se non tutti sono d'accordo con questa mia scelta, ma sinceramente a me non frega una mazza, perché mi piace così, punto e basta.
Sono molto gelosa dei miei smalti, come sono gelosa di tutte le mie cose in generale, e non mi piace molto il fatto che gli altri li usino, anche perché li compro con i miei soldi (tranne le rare volte in cui me li regalano o sia mia madre a sponsorizzare, oppure li frego direttamente a mia sorella, dato che lei non può metterli), e voglio essere la sola a usarli! Lo so, sono parecchio tirchia ahahah ne sono consapevole.
Non ho mai detto a mia madre che una sera, andando da Kiko, avevo trovato la promozione degli smalti a 2.50 e avevo speso la bellezza di 50 euro, e mia sorella che mi fissava scioccata. Me ne sono pentita cinque minuti dopo essere uscita dal negozio, anche perché non ho un lavoro e i soldi che mi guadagno facendo dei lavoretti in casa li devo conservare per cose più importanti, ma per me gli smalti sono come le sirene dell'Odissea, dovrei legarmi anch'io all'albero maestro di una nave per riuscire a resistere ahahah. 
Per ora gli unici tipi di smalti che uso di più sono quelli della Kiko, della Debby e da poco ho cominciato con quelli della Essence, ne ho comunque qualche altro di marche diverse. Se dovessi scegliere, preferisco di gran lunga quelli della Debby perché, anche se hanno una boccetta più piccola, basta una sola passata e la coprenza è già ottima, mentre con gli altri me ne servono due, alle volte anche tre. 
A mia sorella ho già detto che, se a Natale non sa cosa regalarmi, una bella scorta di smalti è più che gradita, speriamo colga l'allusione e non si presenti con qualche cianfrusaglia inutile.
Questa è la nuova casetta dei miei bambini


Prima li avevo su una mensola della libreria, ma dovevo far spazio ai nuovi libri, così ho trovato questa scatola nello sgabuzzino e me la sono presa, ma presto dovrò cercarne una più grande, perché anche qui lo spazio comincia a scarseggiare.

Bene, adesso mi avvio a sistemare la mia camera, dato che sembra essere il risultato del passaggio di un tornado, e sono stanca di sentire i miei che mi lanciano frecciatine sul caos che vi regna sovrano. Alla prossima!




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